Nello statuto dell'organizzazione troviamo, tra gli scopi sociali:
[...]
1. Migliorare la salute pubblica attraverso l’abolizione di ogni esperimento su animali. La difesa della salute umana coinvolge questioni medico-scientifiche, quindi l’Organizzazione si avvale della collaborazione di personalità del settore medico e della ricerca. Essa persegue anche lo scopo della difesa degli animali da qualsiasi maltrattamento;
2. Promuovere ricerca e studio medico-scientifici senza l’utilizzo di animali
[...]
Fin qui niente di nuovo: la quasi totalità delle associazioni animaliste è contro la sperimentazione animale; i toni dello statuto sono volutamente smussati, si parla di "esperimenti", ma, leggendo le informazioni sulla pagina Facebook, il legalese lascia il posto al populismo:
Scopo dell’OIPA è la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, l’abolizione della vivisezione nei vari paesi del mondo e la difesa degli animali da qualsiasi forma di maltrattamento [...]e ancora:
Gli ultimi tre decenni hanno visto l’OIPA impegnata in molteplici battaglie per perseguire i suoi obiettivi principali: l’abolizione della vivisezione nei vari paesi del mondo e la difesa degli animali da qualsiasi forma di maltrattamento[...]Poco importa che la vivisezione sia vietata in Italia dal 1998 e che nel 2010 l'Unione Europea abbia ulteriormente inasprito le norme che regolano la sperimentazione animale.
Questo ha reso possibile il raggiungimento d’importanti risultati, come la cessazione dei crudeli esperimenti effettuati sui cani presso l’Università di Pavia (2001) o lo stop alla vivisezione sui gatti nella facoltà di medicina all’Ospedale Sacco (2002).
Le associazioni ambientaliste continuano la loro campagna mistificatrice e medievalista al solo scopo di turlupinare le anime candide che versano nelle loro casse (sotto forma di donazioni e 5x1000) un fiume di denaro che va ad aggiungersi ai finanziamenti pubblici e, soprattutto, ai risarcimenti accordati dai tribunali in quei processi in cui le varie associazioni si costituiscono parte civile, vero core business di questi benefattori; ecco che quindi Facebook trabocca di fotografie palesemente false, decontestualizzate o risalenti a più di cinquant'anni fa, corredate da didascalie strappalacrime (e soldi).
Oggi mi sono imbattuto in questo post narra la commovente storia di Livio.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: la rogna e le infezioni da parassiti sono state curate con farmaci obbligatoriamente testati sugli animali o con limone e peperoncino?
Fortunatamente per questa gentaglia negli ospedali curano anche le teste di cazzo.